[scena] Dejavù

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    DEJAVU'



    ◊ ◊ ◊ ◊






    « Cos'hai da guardare? » Chiese, ghiacciando la ragazzina con occhi più simili a braci ardenti. Avrà avuto si o no tredici anni, poverina. Aveva continuato a fissarlo insistentemente e fastidiosamente, convinta di non essere notata dato che si trovava quattro passi più indietro rispetto a Ramsey.

    Era proprio questo uno dei motivi per cui detestava spostarsi in pieno giorno, specie nelle zone "per bene" della città. Il quartiere infatti era una zona residenziale della classe cittadina medio-alta, a due isolati si trovava una banca Orzhov e sullo sfondo degli alti tetti torreggiavano due torri appartenenti a qualche tribunale Azorius. Dato il denaro che scorreva in quelle zone, la sicurezza delle strade non era certo lasciata al caso e non era difficile individuare due o tre pattuglie sempre presenti ad ogni angolo. Questo implicava l'impossibilità di potersi spostare attraverso vicoli bui, retrobotteghe o penetrando in qualche appartamento, ma occorreva utilizzare le larghe e scopertissime strade.

    Ora, nonostante riuscisse a "limitare" non poco il proprio aspetto per risultare se non altro umano, non poteva occultare del tutto alcuni tratti peculiari, quali segni neri, quelli giustificabili come tatuaggi, o qualche corno su avambracci e sul capo, un pò meno giustificabili. La ragazzina doveva aver notato qualcosa del genere se continuava a fissarlo così tanto, e probabilmente si sarebbe solo limitata a questo, colta da paura o curiosità, o un misto delle due.

    Ma a Ramsey non è mai piaciuto essere fissato e si sarebbe già allontanato celermente da quei piccoli occhi insistenti se non fosse per l'enorme ingorgo in cui si trovava. La ressa intorno sè era tale che per fare anche solo qualche passo sarebbe stato necessario spintonare i vicini con non poca energia. Non gli sarebbe risultato difficile, data la propria stazza, e qualcuno più impaziente effettivamente spingeva e si divincolava, facendosi strada a fatica.

    Ma lui non doveva dare nell'occhio. Già cappuccio e vesti larghe lo coprivano abbastanza da non farlo passare inosservato. Ironicamente, in un luogo nel genere più celavi il tuo aspetto più davi nell'occhio, ma Ramsey non stava cercando di passare inosservato con quell'abbigliamento. Stava cercando di nascondere ciò che realmente era. Perché a Ravnica l'abito fa quasi sempre il monaco e un demone che si aggira per i quartieri alti non sarebbe riuscito a oltrepassare più di due isolati. Ecco perché se ne stava buono buono, in mezzo alla ressa, a due passi dal di dietro peloso di un grosso Krovod.

    La ragazzina manco a dirlo si ritirò dietro a un paio di persone, probabilmente terrorizzata, ma a lui non importò molto. Si rese conto di un paio di occhiatacce riservateli dalla gente per bene in "fila" vicino a lui, ma il demone si voltò per guardare davanti a sè, facendo finta di niente. Quegli sguardi era più stupidi e meno inquisitori, per il momento la copertura reggeva e questo era ciò che contava.

    La folla accumulata camminava lentamente in avanti, continuando ad ammassarsi, convergendo verso un incrocio cruciale del quartiere, inspiegabilmente e totalmente bloccato per un motivo ancora poco chiaro.











    Ramsey :b::r::r:

     
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    Girare senza senso per le vie di Ravnica: era proprio da lui.
    Le vecchie abitudini sono dure a morire per tutti; nonostante fosse ad un passo dal diventare un"rispettabile impiegato" Izzet, si sentiva a proprio agio vagabondando tra le vie affollate come se fosse ancora un teppistello. Camminare in branco gli dava conforto ed osservare le espressioni spaventate della gente lo faceva sentire importante; si erano costruiti una certa (cattiva) reputazione tra i vicoli malfamati della città, infatti tra loro non vi erano semplici vandali, ma anche gente capace come il nostro caro Isaac.
    Invece ora se ne stava con lo sguardo basso per paura di non farsi riconoscere, attento ad ogni singola smorfia d'allarme sui volti di chi gli stava intorno.

    Tutto ha un inizio ed una fine, specialmente i bei periodi.

    Pensandoci bene per uno come lui non era consigliabile farsi vedere per strada, doveva essere grato a non so chi di non essere morto... o qualcosa di peggio: a Ravnica la morte non è il peggior scenario possibile. Non osava immaginare quali oscuri segreti nascondevano le altre gilde per chi le ostacolasse, per il momento si voleva tirare fuori dagli intrighi e macchinazioni di queste ultimi.
    Insomma, godersi un pò la noiosa vita da stagista, fin quando non avrebbe fatto un danno talmente grosso da essere sbattuto a lavorare nelle fumarie di vapore.

    Da bambino queste strade mi sembravano enormi... ora le vedo così piccole, mi sembra quasi di soffocare.

    Effettivamente la strada era diventata più stretta, ma a causa delle persone stipate in quelle strette vie; il Daedalus alzò lo sguardo per trovare un punto di riferimento, le guglie e le bianche cupole all'orizzonte non indicavano nulla di buono per uno come lui.
    Senza rendersene conto si era lasciato trasportare dai piedi in una zona "per bene" e dove c'è sicurezza di conseguenza ci sono un sacco di pattuglie; Isaac cercò con lo sguardo i tipici elmi dei soldati di ronda, ma non scorse nulla in movimento verso di lui.
    Tiro un sospiro di sollievo, ma la situazione era tutt'altro che rosea: era bloccato in un ingorgo in un mercato di alto borgo e non si sentiva così a disagio da parecchio tempo.

    Non si sarebbe sognato mai di scatenarsi in quella zona, da quell'infausto evento una paura proveniente dal suo subconscio teneva a bada la sue emozioni; per il momento cercava di avanzare a spintoni, purtroppo per lui il passo già lento si arrestò completamente e rimase intrappolato nel bel mezzo della ressa, senza sapere cosa stava succedendo.

    Fantastico, bloccato in mezzo ad occhi indiscreti e bocche maleodoranti.

    Isaac trattenne a stento qualche insulto rivolto all'ipotetico idiota autore di questo casino, se ne fosse stato capace di sarebbe arrampicato sulle pareti degli edifici come un ragno, ma sfortunatamente non era un mutante o qualcosa di simile... solo un uomo comune con un caratteraccio.
    Si rassegnò a perdere qualche ora della sua vita attendendo che la situazione si sbloccasse o l'intervento di qualcuno.
    In lontananza udì un suono acuto, stridulo, molto simile a quello dei falchi. Preannunciava l'arrivo di altri guai, probabilmente.

    _ _ _ _ _

    Isaac :r::u::u:

     
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    Inutile ribadire che l'intero spiazzo era pervaso da un vociare sempre più impaziente e isterico, come essere circondato dal ronzìo fastidioso di migliaia di api impazzite. Gli ingredienti di quel miscuglio informe di persone erano semplici da dedurre: fornitori carichi di merci che rifornivano le botteghe di alto borgo, borghesi insofferenti che si vedevano rovinata la loro rigenerante mattina di compere, qualche garzone/corriere ormai irrimediabilmente in ritardo e... qualche ingrediente imprevisto, categoria dove ricadeva Ramsey che non faceva della pazienza una delle proprie virtù, se mai ne aveva.

    Tutti personaggi relativamente quieti in condizioni di normalità, ma che in una situazione simile ci misero poco a scaldarsi, tentando invano chi ad aprirsi un varco tra folla ermeticamente pressata, chi tentando di guadagnare altezza per capire quale fosse il motivo dell'ingorgo, chi addirittura provando a tornare indietro, forse per cercare una via alternativa. I presenti provvisti di ali, tipo qualche fata, se l'era già svignata da tempo e altri, angeli o simili, di solito non si mischiavano alla plebe in strade simili. Ramsey avrebbe potuto trarsene fuori con un paio di battiti d'ali, ma come detto, un demone in un quartiere del genere sarebbe stato trucidato a vista prima ancora di qualsiasi domanda. E nonostante tutto, non gli avrebbe dato torto.

    All'improvviso il vociare sempre più caotico ebbe un picco quando qualche metro più avanti sembrò infiammarsi una rissa, condita con tanto di muggiare spaventato di uno dei grossi animali da trasporto che cominciò ad agitarsi e a spingere contro le persone circostanti. Per fortuna non si trattava di un Krovod, ma di un grosso cavallo color fango che si impennava a ripetizione tentando di vincere la resistenza delle redini tirate dai suoi propietari attorno a lui.

    La folla intorno a Ramsey cominciò ad agitarsi, vociferare e spingere, condizionate dall'incidente come onde che si propagano sulla superficie dell'acqua dal punto in cui vi si tuffava un sasso. Il demone spaziò con lo sguardo intorno a sè, cominciando a pensare di cogliere quel momento di confusione per tirarsi fuori da quell'esasperata situazione, quando in lontananza si udì uno stridìo molto acuto, come quello di un grosso volatile.

    Dal fondo della strada si alzò un boato di sorpresa dalla folla che preannunciò la comparsa fulminea di due grossi grifoni che volavano pericolosamente bassi sulla folla e si poggiarono pesantemente su due terrazze ai lati della strada, consentendo agli skynight sopra di loro di guardare giù verso la folla. « Merda... »


    Molti tra la folla moderarono subito il loro comportamento e in generale la massa cominciò ad acquietarsi, sebbene permanesse il mormorare continuo di sottofondo. Il cavallo comunque continuò a nitrire impanicato con le persone attorno a lui che aumentavano i loro sforzi nel calmarlo, senza migliori risultati. D'un tratto uno dei cavalieri più vicino sollevò un braccio in direzione della bestia imbizzarrita, emanando una serie di cerchi concentrici intorno all'arto che generarono un cerchio bianco luminescente più grandi sulla testa della bestia che nel giro di un paio di secondi smise di scuotersi e ritornò docile, respirando profondamente come sotto l'effetto di un improvvisa narcolessia.

    « A causa del rovesciamento di un grosso mezzo di trasporto merci, è previsto traffico moderato per i prossimi cento metri fino a Piazzale dei Roveti. Le forze dell'ordine sono già all'opera per rimuovere l'ingombro dalla carreggiata. Siete pregati di mantenere la calma e di assumere una posizione ordinata mentre seguite le indicazioni degli ausiliari del traffico. » Fu l'altro cavaliere a parlare con voce imperiosa e una magia che ne amplificava la voce, facendola eccheggiare in tutta la strada.

    Ramsey si sistemò il cappuccio sulla testa, evitando di rivolgere il volto verso la pattuglia Azorius, sperando di riuscire a "defluire" assieme alla ressa ormai domata il più presto possibile.











    Ramsey :b::r::r:

     
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    La scena sembrava prossima all'infiammarsi, nonostante si trovassero in un quartiere rinomato abitato prevalentemente da borghesi. L'Izzet un tempo avrebbe fomentato la rivolta, adesso si sarebbe limitato a fare lo spettatore curioso: aveva smesso di partecipare alimentare risse, ma ciò non implicava che avesse perso interesse nel vederle.

    I gentiluomini non sono tanto diversi poveri, basta una situazione difficile e perdono la loro compostezza.

    Purtroppo a rovinare la festa (come sempre) giunsero gli Azorius: Isaac aveva un odio particolare per quest'ultimi. Troppo seri, troppo osservanti delle leggi e soprattutto non avevano immaginazione. Solo a sentirli parlare di ordine e direttive gli si ammosciavano le palle, oltre a possedere incantesimi e magie davvero fastidiose.
    Insomma una vera spina nel fianco ed il loro arrivo molto spesso veniva preannunciato dallo stridulo richiamo dei grifoni, splendide creature viste da distanza di sicurezza... un pò meno quando provano ad afferrarti con gli artigli, Isaac ne sapeva qualcosa.
    I nuovi arrivati presero subito in mano la situazione, chetando le acque con la loro magia, ma soprattutto con la loro presenza; sotto il punto di vista del fanatismo rivaleggiavano persino con i Boros, ma soprattutto avevano armi che mancavano persino alla legione.

    Magie in grado di manipolare la mente ed immobilizzare il corpo, contro di loro la forza bruta è inutile.

    In un batter d'occhio risolsero la situazione e potevano dare direttive con la loro fastidiosa voce.
    Tutto sembrava filare liscio per il meglio, tuttavia sembrava esserci altro lavoro per le pattuglie Azorius.

    Signori guardie, c'è un demone qui davanti.

    Urlò la ragazzina spaventata poco prima da Ramsey, indicandolo con la sua manina, come se fosse l'attrazione di un circo. Nel mentre la gente faceva spazio intorno alla massiccia figura dell'incappucciato, nel tentativo di non rimanere coinvolto in quell'impiccio.
    Inizialmente i due skynight ignorarono la bambina, probabilmente si trattava solo di un uomo maleducato e del capriccio di una ragazzina; tuttavia le persone cominciarono ad agitarsi e si aspettavano un loro intervento.
    Per non lasciare nulla al caso i due sbirri decisero di agire: se la bambina si fosse sbagliata, tutto sarebbe tornato alla normalità; nel malaugurato ed improbabile caso si trattasse di un vero demone allora era loro dovere arrestarlo.

    Mani in vista, se collabori nessuno si farà male.

    Intimò sempre lo stesso con voce amplificata, mentre l'altro si sarebbe avvicinato cautamente all'incappucciato in sella al proprio grifone.
    Isaac, trovandosi vicino alla scena, osservava con interesse gli sviluppi di quell'inatteso spettacolo.

    _ _ _ _ _

    Isaac :r::u::u:

     
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    Aveva commesso un errore di giudizio. Non pensava che quella ragazzina sarebbe arrivata al punto di sputtanarlo così davanti a tutti. In primis perché non credeva che la propria natura fosse talmente chiara da renderlo facilmente identificabile. Inoltre, sperava che il timore di una possibile reazione da parte sua sarebbe bastato a fa rimanere zitta e buona la mocciosa, ma evidentemente la presenza degli Azorius aveva dato alla ragazzina il coraggio necessario a denunciarlo. Doveva essere una di quelle illuse che stravedevano incondizionatamente per quei fanatici della legge. Che branco di marionette senza cervello!

    Non sollevò le mani, comunque. Farlo avrebbe evidenziato ulteriori prove del suo aspetto anomalo e avrebbe potuto spaventare ancor di più gli astanti e spinto gli Skynight ad agire. Le iridi nero pece si spostarono per osservare la folla circostante che nonostante la ressa era riuscita ad allontanarsi creando un piccolo cerchio tutt'intorno. Non riuscì a non provare piacere dal timore che il suo semplice aspetto incuteva su quegli insulsi pusillanimi. Ma il punto adesso non erano loro. Il punto era quel maledetto esaltato che in sella al suo animaletto gli si stava dirigendo contro, con aria di onnipotenza solo perché indossava una ridicola divisa. Le mani dell'Azorius ripresero a brillare. Preparazione magica preventiva. Ramsey fissò il bagliore magico, infastidito.

    « ...non sono mica un cavallo imbizzarito. A cosa ser- » Le parole gli si fermarono in bocca mentre dal suolo una serie di vincoli luminescente si avventarono su di lui, bloccandogli le mani dietro la schiena e costringendolo quasi in ginocchio se non fosse stato per la sua reazione instintiva di piantare un piede a terra ed opporre resistenza alla costrizione, finendo solo col ginocchio sinistro poggiato al suolo.

    CITAZIONE
    Arrest :2::w:
    Tipo magia: Enchantment
    Colore: Bianco
    Effetto: La creatura incantata non può bloccare nè attaccare, nè attivare abilità.
    Utilizzo in Quest: I vincoli limitano pesantemente anche i movimenti degli arti.
    Target: Creatura, pg

    Negli occhi del demone apparvero due cerchi incadescenti e le mascelle si strinsero talmente forte da provocare un rumore udibile. Il griffone appartenente all'altro Azorius gracchiò in lontananza da sopra la terrazza su cui era appollaiato e Ramsey si costrinse a calmarsi.

    Erano due.

    Due erano troppi.

    « Cosa dovrebbe significare. » Chiese torvo mentre il bagliore dai suoi occhi spariva.

    L'Azorius lo guardava dall'alto della sua cavalcatura. Gli occhi dell'enorme grifone erano fissi su di lui, le piume erano ingrifati attorno al capo mentre la belva sibilava minacciosamente. La creatyra alata aveva ragione a temerlo, significava che il suo istinto animale funzionava bene. « Ingunzione amministrativa 452d Sesto e Settimo Distretto, articolo 5.18. Restrizioni alla circolazione e coprifuoco. E' vietato alle seguenti creature di circolare nei suddetti territori senza regolare permesso e senza aver anticipatamente avvertito le autorità locali: Orchi, Troll, Gorgoni, Demoni, Diavoli- »

    « E' un po' razzista come ingiunzione... » Infilò Ramsey con un ghigno pericoloso.

    Lo Skynight lo fissò severo rimanendo in silenzio per un poco, poi riprese a parlare. « Ogni legge è stipulata e validata dietro validi motivi e con lo scopo di preservare l'ordine e la sicurezza della città e dei suoi cittadini. »


    Il demone fece forza sulla gamba flessa, allargando volutamente i suoi vincoli senza riuscire però a spezzarli. « E queste? Sono un cittadino anch'io e non mi sento per niente al sicuro al pensiero che coloro che dovrebbero proteggermi se ne vadano in giro a lanciare magie su persone innocenti senza alcun motivo. » La subdola rimostranza del demone seminò un brusìo mormoratore nella folla circostante. Nonostante il suo aspetto, Ramsey non aveva fatto effettivamente nulla di male, per il momento almeno. Inoltre, l'inflessibilità Azorius aveva sicuramente esasperato in passato una buona parte della gente comune tra la folla. Le parole dell'imprigionato avevano trovato orecchi sensibili all'argomento.

    L'Azorius sospirò. « Di fronte alla violazione di una legge sono autorizzato ad usare ogni misura preventiva. Non mi risulta che i vincoli ti abbiano causato alcun danno. »

    Il demone piegò il collo in maniera teatrale, mostrando un sorriso beffardo. « Effettivamente, non volevo dirlo per non lamentarmi ma, credo di risentire di un fastidioso colpo di frusta che... »

    « BASTA COSI'! » Tuonò lo Skynight spazientito e Ramsey non ne potè più. Colse quel momento di sbrocco dell'Azorius per tentare di liberarsi. Il mana nero fu richiamato in maniera massiccia, tale da risultare visibile come lingue di fumo scuro che si addensavano attorno alla sua figura.

    La folla intorno a lui si schiacciò all'indietro per allontanarsi ulteriormente dall'imprigionato che stava mutando forma, fino a quando un grosso paio di ali nere da pipistrello comparvero nella scena, scuotendosi vigorosamente sollevando il demone dal suolo.

    Ora ne aveva finalmente anche l'aspetto: occhi si contorniarono di oscurità bruciante con le iridi come braci che risplendevano in contrasto, una lunga coda nera che vibrava come una frusta robusta e le ali, ampie e forti, in grado di sollevarlo a diversi metri da terra. Come se non bastasse, l'intero corpo era avvolto da un incadescenza innaturale che bruciava sulla pelle anche alla sola vicinanza. « Liberami immediatamente, "se collabori nessuno si farà male." » Scimmiottò con voce roca e ostile il demone, guadagnando nel frattempo quota.

    CITAZIONE
    Perks personale
    Half Demon
    {Effetto scenico: E' in grado di mascherare le sue ali e le parti più mostruose del suo vero aspetto per assomigliare ad un umano. Non è possibile cancellare del tutto i tratti demoniaci}

    Abilità razziale: Flying

    CITAZIONE
    Volcanic Strength :1::r:
    Tipo magia: Enchantment
    Colore: Rosso
    Effetto: Il bersaglio guadagna +2/+2.
    Target: pg o creatura
    Cooldown: 4 turni escluso quello di cast

    I griffoni impazzirono alla vista della nuova minaccia, ma gli skynight erano già pronti a governarli per affrontare la minaccia.











    Ramsey :b::r::r:
    Demone

    3/3
    20 PV


    Volcanic Strenght :1::r: {+2/+2 su se stesso}
    Arrest :2::w: {Non può attaccare nè bloccare o attivare abilità.}



    Edited by Ryuk* - 4/8/2017, 15:15
     
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    Quella ragazzina l'ha detta grossa.

    Isaac era scettico all'idea che dietro quel mantello si potesse celare un vero demone, probabilmente togliendosi quel mantello avrebbe svelato tratti grotteschi, ma appartenenti a qualche umano deforme, o al massimo un troll. Insomma, per quale motivo un demone dovrebbe bighellonare in territorio "nemico"?
    L'Izzet in cuor suo sperava si trattasse di un demone, magari uno bello potente, capace di dare una lezione a quei apatici sui grifoni... e poi non ne aveva mai visto uno (da vicino) e magari avrebbe offerto uno spettacolo interessante, in più avrebbe liberato la strada più in fretta del previsto.

    L'Azorius più vicino lanciò una magia, un bel grattacapo per chiunque bruto; non per Isaac: infatti era capace di neutralizzarne gli effetti grazie al suo repertorio magico e grazie a questo che non era stato mai preso da quei bastardi.

    Potevo evitargli quest'umiliazione, ma potrebbe essere visto come resistenza all'arresto e non voglio incasinargli ancora di più la giornata.

    Il presunto demone cercò di far ragionare i due bigotti Skynight, ma non sembrava esserci verso, anzi gli animi sembravano essersi scaldati parecchio. Nel mentre la folla cercava disperatamente di allontanarsi dalla scena, quando centrava la magia tutti erano spaventati e facevano bene.
    La scena successiva ebbe dell'incredibile: urla di terrore e volti attoniti facevano da contorno ad una spettacolare mutazione demoniaca, con tanto di fumo ed ali membranose, tipiche dei demoni.

    Bé se prima c'erano dei dubbi, adesso che ha sbroccato si sono dissolti.

    Io punto cinque monete su quello grosso!

    Sbraitò euforicamente Isaac afferrando imprudentemente la manica del primo che gli passava vicino senza fare caso nemmeno a chi fosse.
    Nonostante ora fosse un comune impiegato, eventi come questi si vedono di rado ed alzano l'eccitazione... però doveva trovare un luogo rialzato e magari coperto, se aveva fatto bene i conti quella strada si sarebbe trasformata in un campo di battaglia.

    _ _ _ _ _

    Isaac :r::u::u:

     
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    « Vile creatura ti dichiaro in arresto! » Sentenziò il cavaliere Azorius in groppa al proprio grifone, sguainando un grosso spadone intarsiato di gemme e rune cerulee. L'altro Skyknight si allarmò immediatamente e fece sollevare in aria la propria cavalcatura per raggiungere anch'esso il demone e il suo collega.

    Senza più indugiare oltre, con l'unico obiettivo di neutralizzare la minaccia rappresentata dall'essere demoniaco prima che qualcuno dei presenti subisse qualche danno, il primo Skyknight si scagliò contro Ramsey, il grifone con le ali spianate spalancò il becco e le zampe artigliate pronto ad affondarli sul demone incatenato.

    Il viso di Ramsey si deformò in un espressione di fastidio mentre con un ultimo poderoso battito d'ali si proiettò tre metri più indietro. L'addome e le braccia erano ricoperti di lapilli incadescenti che ne moltiplicavano la resistenza e il potenziale offensivo, tuttavia non era proprio convinto di poter incassare indenne l'impatto con la fiera alata. Inoltre, gli Azorius padroneggiavano le magie di controllo più fastidiose di Ravnica, puntare solo sulla forza fisica in quel caso sarebbe stato un errore.

    Sollevò il braccio destro mentre il mana rosso si condensava in un unico globo crepitante attorno alla propria mano artigliata. « Io ti avevo avvertito. » Ringhiò, scagliando poi le fiamme in una sorta di magia impalante diretta all'addome del grifone.

    La lancia infuocata comunque non raggiunse mai il suo bersaglio, ma si dissolse a mezz'aria in un vortice azzurrino accompagnata da un forte rumore di risucchio. Non aveva visto il cavaliere di fronte a sè muoversi, quindi doveva essere stato l'altro Azorius ad annullare la sua fiammata con i loro stramaledetti mezzucci.

    CITAZIONE
    Searing Spear :1::r:
    Tipo magia: Instant
    Colore: Rosso
    Effetto: Infligge 3 danni al bersaglio.
    Target: pg o creatura

    CITAZIONE
    Dispel :u:
    Tipo magia: Instant
    Colore: Blu
    Effetto: Annulla una magia instant bersaglio.

    Due erano troppi, ne era più che consapevole, ma se era proprio destinato a farsi catturare da quei paladini da strapazzo, avrebbero pagato un caro prezzo per averlo.

    Il grifone ormai gli era quasi addosso e lui con un ultimo sforzo si circondò di altro mana rosso, abbandonandosi alla furia più pura alimentata dal fuoco che lo circondava. La sua bocca si spalancò in un ruggito primordiale mostrando canini ben sviluppati e un aspetto sempre più demoniaco. Le iridi si persero in due fessure fiammeggianti che presero il posto dei suoi normali occhi mentre con una nuova virata aerea si protendeva verso il grifone decidendo di anticiparlo piuttosto che difendersi.

    CITAZIONE
    Kindled Fury :r:
    Tipo magia: Instant
    Colore: Rosso
    Effetto: Il bersaglio guadagna +1/+0 e FIRST STRIKE fino alla prossima Fase di Recupero Mana {In combattimento con una creatura o pg, infligge danno per primo. Se la creatura o pg muore o diventa esausta, non ottiene danno da combattimento }
    Target: pg o creatura

    L'azorius fu quasi accecato dalle nuove fiammate che riarsero il corpo del demone e comprese che dall'impatto il proprio grifone non sarebbe uscito vincitore. Mosse il braccio che reggeva la spada runica e con un bagliore biancastro sprigionò una magia instantanea, facendo sparire repentinamente il proprio grifone e mandando a vuoto il contrattacco del demonio.

    CITAZIONE
    Azorius Charm :w::u:
    Tipo magia: Instant
    Colore: Bianco, blu
    Effetto: Scegli uno:
    - Le creature che controlli guadagnano LIFELINK fino al prossimo RECUPERO.
    - Riduci di 1 il cooldown di una magia.
    - Dissolvi una creatura attaccante o bloccante. Se la sua evocazione è in cooldown, il suo cooldown restante diventa 1.

    Ritrovatosi a mezz'aria senza cavalcatura, precipitò pericolosamente a terra da un altezza di 8 metri circa, mancando solo per un soffio la folla sottostante. Finì invece dentro la vetrina di un negozio, sparendo al suo interno con uno spaventoso frastuono.

    Ramsey, nello stato alterato in cui si trovava, ci mise un pò a realizzare cosa fosse successo e continuando a mantenersi a mezz'aria con battiti d'ali regolari, osservò la vetrina rovinata e il cavaliere sparito al suo interno e si lasciò andare a una sghignazzata compiaciuta nel ricostruire gradualmente come erano andate le cose.

    « Abbiamo finito? » Chiese con tono schernitore mentre stava per voltarsi verso l'altro Azorius quando sentì l'influsso di un nuovo incanto. Il suo corpo si paralizzò dall'effetto inabilitante della magia mentre da sotto i suoi piedi prendeva gradualmente forma una grossa sfera luminosa che avrebbe finito per inglobarlo completamente. Digrignò disperatamente i denti mentre gradualmente la sua figura spariva al suo interno, fissando rabbiosamente l'altro Azorius che dalla cima di una guglia vicina stava completando il suo incantesimo detentivo.

    CITAZIONE
    Detention Sphere :1::w::u:
    Tipo magia: Enchantment
    Colore: Bianco, blu
    Effetto: Una creatura bersaglio sparisce dal campo di battaglia fino a quando questo incantesimo non lascia il campo di battaglia.
    Utilizzo in Quest: Rinchiude una qualsiasi creatura di dimensione inferiore ai 5 metri in un globo imprigionante.
    Target: Creatura









    Ramsey :b::r::r:
    Demone

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    Volcanic Strenght :1::r: {+2/+2 su se stesso}
    Arrest :2::w: {Non può attaccare nè bloccare o attivare abilità.}

     
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    Nonostante il demone fosse stato incatenato a terra dall'incantesimo degli Azorius, aveva dimostrato di poter volare e si era corazzato con una magia che conosceva anche il giovane Izzet. A quella dichiarazione di guerra diretta gli Skynight risposero (finalmente) con dei fatti: estraendo le spade e facendo caricare a testa bassa le proprie "cavalcature".

    Immagino che parlare tutto il tempo stufi persino quei burocrati incalliti degli Azorius.

    Prima di venire coinvolto nello scontro Isaac rotolò verso una bancarella al lato della strada sfruttando un temporaneo spazio vuoto nella folla, cercando di guadagnarsi una posizione riparata tra colonne di pietra ed uno snack per godersi meglio la lotta.

    Se anche un wurm entra in scena spaccando le strada sarebbe proprio il massimo.

    Era sbalorditivo in quanto poco tempo una tediosa giornata in centro si era trasformata nell'incontro del secolo, ma invece di fuggire in preda al panico come il resto della folla Isaac lo trovava sinceramente interessante ed estremamente emozionante... una vera recluta Izzet.
    Il demone dopo aver schivato con grazia, partì all'attacco del grifne che prima aveva tentato di carpirlo con i suoi artigli, scagliandogli addosso una lancia infuocata tipica degli utilizzatori di mana rosso; ma prima di poter raggiungere l'obiettivo s'intromise ancora una volta la magia degli Skynight, dissolvendo il proiettile e salvando la vita del volatile.

    Forse mi aspettavo troppo dal demone, dopotutto un due contro uno è difficile per chiunque.

    Lo stoico demone, rinvigorito da una magia rossa, cercò nuovamente un nuovo confronto con la creatura alata ed il suo cavaliere; purtroppo quest'ultimo resosi conto dell'errore appena in tempo smaterializzò il grifone, evitando lo scontro diretto e capitombolando diversi metri più in là, sfondando persino la vetrina di un negozio e provocando le risa dell'Izzet per quel'azione maldestra.

    Buuh, un incidente vergognoso per un Azorius.

    Pensò Isaac asciugandosi le lacrime. Nel mentre la misteriosa (ed imprudente) creatura delle tenebre osservava soddisfatto la caduta del cavaliere, dimenticandosi per un istante di troppo l'altro avversario.
    L'Izzet poteva percepire chiaramente nell'aria l'influsso antipatico di un ennesimo incantesimo da parte dello Skynight; fu un attimo e senza pensarci agì d'istinto.

    CITAZIONE
    Negate
    Tipo magia: Instant
    Colore: Blu
    Effetto: Neutralizza l'invocazione di una magia non creatura bersaglio (la magia viene distrutta ancora prima che essa entri in campo).
    Costo mana: :1::u:
    Target: Magia
    Cooldown: 2 turni escluso quello di cast

    Isaac osservò con cura l'espressione allibita dell'Azorius, mentre il suo incantamento andò praticamente a vuoto, traendo soddisfazione nel lasciarlo alla mercé del demone che prima aveva giurato di arrestare. Non che fosse sua intenzione aiutare un demone, nemmeno lo conosceva, ma desiderava da tempo dare una lezione a quella gilda di apatici burocrati anche se conosceva bene la conseguenze.
    L'ex-criminale avrebbe voluto saltare fuori dal suo nascondiglio (la colonna) per prendersi gioco di quest'ultimo e sfogare la rabbia repressa nei confronti degli Azorius, ma non era un'idiota e si fece bastare quella piccola vittoria ottenuta nell'ombra, avrebbe lasciato tutta la gloria all'essere demoniaco.

    _ _ _ _ _

    Isaac :r::u::u:

     
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    In quei pochi secondi in cui stava per essere rinchiuso per sempre, sopraffatto dal rancore più profondo e ira bruciante, Ramsey già giurava mortale vendetta verso la gilda Azorius e tutto ciò che rappresentava.

    Pensò che era stato troppo leggero, non tanto nel circolare alla luce del giorno per quelle strade perbeniste, quanto nel limitarsi a semplici minacce con l'intenzione di farsi rilasciare e andarsene per la propria strada.

    Il pensiero della soddisfazione boriosa di quel miserabile nell'imprigionarlo in quella bolla del cazzo lo stava facendo quasi impazzire mentre il candore abbagliante della sua nuova prigione lo avvolgeva completamente, senza lasciargli più di scampo. Infine chiuse gli occhi, consumato dalla rabbia, arrendendosi a quella stasi fino a quando non avrebbe avuto occasione di riversare la sua vendetta.

    Da dietro le palpebre chiuse avvertì il cambiamento. Anche il rumoreggiare inorridito della folla fu un forte indizio. Riaprì gli occhi e si rivede nuovamente a mezz'aria, libero dalla sua prigione.

    Si voltò a guardare il cavaliere Azorius mentre le forti ali nere si spalancavano nuovamente per abbracciare la ritrovata libertà. L'espressione sul volto di quel bastardo fu impagabile, nemmeno Ramsey aveva idea di come fosse riuscito a sottrarsi a quella inesorabile prigionia, ma in quel momento scoprirlo era l'ultimo dei suoi pensieri.

    Il suo viso si contorse in un espressione di pura malvagità mentre si preparava ad eseguire una cruenta vendetta. L'Azorius doveva aver consumato una quantità notevole di mana per riuscire a bloccarlo e quasi imprigionarlo in quel modo, adesso si sentiva sicuro di poter liberare tutto il suo potere senza alcun rimorso.

    Gli occhi di Ramsey diventarono di un nero pece mentre due lacrime scure cominciarono a rigargli il volto. Stava consumando la propria energia vitale per rilasciare un incantesimo di morte impregnato del suo odio verso coloro che avevano osato intralciarlo.

    L'orrore con cui la gente lo guardava, la paura che percepiva nei loro cuori, persino l'insolenza di quella stupida bambina. Tutto contribuiva a rafforzare la terribile magia nera che con lingue etere simili a tentacoli si diffuse nell'area circostante come un morbo che afferrò ogni singolo essere vivente e si apprestava a fiaccarne lo spirito e strapparne la linfa vitale.

    Sarebbe cominciata come un inspiegabile spossatezza, il fiato si sarebbe fatto corto, un peso opprimente al petto avrebbe reso respirare dannatamente difficile e doloroso. Il deficit di ossigeno avrebbe annebiato la vista e diffuso il panico mentre rimanere in piedi diventava impossibile. Il senso di soffocamento avrebbe infine portato spasmi, tosse e intorpidimento dei sensi e dei muscoli. Infine, lentamente ma inesorabilmente, tutto intorno a lui si sarebbe arreso all'inevitabile.

    Il grifone emise straziati lamenti prima di abbandonarsi al suolo con un tonfo. Il suo cavaliere rovinò a terra poco distante, le mani intorno al collo mentre annaspava in maniera patetica. Ramsey si spostò volando fin sopra all'uomo che era caduto non poco distante, le catene di mana bianco che ancora ne costringevano gli arti. I suoi occhi ancora neri e rigati da lacrime di catrame cercarono il quasi esangue volto del cavaliere, pronto a godersi gli ultimi istanti di vita del poveretto.

    Tutto intorno le persone erano accasciate in maniera simile, finendo per subire la stessa sorte, ma Ramsey non riusciva a provare il minimo rimorso.

    CITAZIONE
    Nome: Toxic Deluge
    Tipo magia: Sorcery
    Colore: Nero
    Effetto: Quando casti questa magia, paga X vita. Le creature e i pg nelle vicinanze prendono -X/-X fino alla fine del turno.
    Bersaglio: Creature, pg.
    Pagato 10 PV









    Ramsey :b::r::r:
    Demone

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    Il demone era libero e l'incantesimo imprigionante dell'Azorius neutralizzato, ed ora Isaac attendeva con ansia la prossima reazione del "cattivo" della situazione.
    Era un pò vigliacco da parte sua aspettare che un "innocente demone di passaggio" se la vedesse contro delle pattuglie Azorius, mentre l'unico suo intervento era stato evitare che finisse in una sfera di detenzione; aveva sfruttato quelle casualità per vendicarsi senza sporcarsi le mani, poteva davvero essere considerato un codardo per questo?
    Una vendetta un pò misera: gli Skyknight non erano propriamente al vertice del comando nella loro gilda. Se Isaac voleva veramente dare una lezione come si deve agli Azorius, doveva vedersela con il loro capo... indubbiamente fuori dalla sua portata. Per il momento doveva accontentarsi di quella piccola soddisfazione.

    Il demone non proferì più parola, ma si preparò per qualcosa di veramente grosso: l'unico presagio dell'imminente tragedia erano solamente del liquido color pece uscire dagli occhi. Era abbastanza per mettere Isaac in allarme e costringerlo a fuggire come se non ci fosse un domani.
    Senza pensare alle conseguenze scassinò la porta nelle vicinanze ed attraversò l'intero edificio nella speranza di portarsi fuori dal raggio di qualsiasi cosa avesse in mente l'infernale creatura.

    Sono stato uno stupido a pensare di sfruttarlo... forse una volta tanto avrei dovuto lasciar fare agli Azorius il loro schifoso lavoro.

    Dopotutto loro erano umani e, per quanto li reprimessero nei confronti del loro bene superiore, avevano ancora sentimenti.
    L'Izzet si sentì improvvisamente spossato e stanco, una sensazione anomala in quanto quel breve scatto non sarebbe mai stato abbastanza per affaticarlo a tal punto; fece due più due e comprese immediatamente cosa stava accadendo: la vendetta del demone.
    Una magia talmente potente che doveva attingere alla vita di chi la utilizzava per avere effetto, o almeno così credeva Isaac: aveva sbagliato completamente i suoi conti, mai si sarebbe aspettato una reazione così drastica da parte del povero demone, ma dopotutto non ne aveva mai conosciuto uno prima d'ora ed in quel momento pensava di essere stato molto fortunato, fin'ora.

    Dannazione...

    Isaac rallentò l'andatura, ma non migliorò molto la situazione... anzi peggiorava a vista d'occhio. Avanzò ancora di qualche metro tra quelle fredde mura, prima di accasciarsi a terra ed esalare i suoi ultimi amari respiri: nella testa aveva ancora la speranza di potersi salvare, allontanandosi abbastanza da evitare gli effetti negativi di quella magia.
    Gattonò per qualche metro, prima di appoggiarsi al muro ed attendere la sua patetica fine.

    _ _ _ _ _

    Isaac :r::u::u:

     
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    Fu come la fredda lama di un coltello penetrata improvvisamente nella nuca. La concentrazione fu spezzata all'istante, i flussi di mana nero sfuggirono al suo controllo come scivolati irrimediabilmente via dalle mani aperte e fu costretto a reggersi le tempie, gli occhi serrati con forza per combattere il dolore improvviso. Barcollò in cielo come una falena ustionata dalla luce di una candela fino a raggiungere il suolo, riuscendo per miracolo a non capitombolare contro il marmo delle strade ma trascinandosi con un battito d'ali e finendo in ginocchio, dolorante.


    CITAZIONE
    Psychic Strike :1::u::b:
    Tipo magia: Sorcery
    Colore: Nero
    Effetto: Neutralizza una magia bersaglio. Il suo controllore aumenta di 1 il cooldown di 2 magie.

    Prima ancora che il culmine del dolore passasse, la mente di Ramsey andò subito in allarme rendendosi conto che forse la propria magia non era stata completata e che questo implicava che si trovava in estremo pericolo. Spalancò gli occhi guardandosi intorno, con un sussulto, arretrando instintivamente mentre si guardava dalla folla circostante. La preoccupazione si mutò subito dopo in stupore nel vedere l'intero piazzale coperto dai corpi riversi a terra delle persone che lo riempivano. Il dubbio che la sua stregoneria seppur incompleta avesse sortito l'effetto voluto sfiorò la mente del demone, eppure c'era qualcosa che non quadrava.

    Riusciva a percepire ancora le anime nei corpi immobili di quella gente, segno inequivocabile che non era morta.

    Cosa allora? Che diavolo era successo a quelle persone? Ma cosa ancora più importante, chi o cosa aveva interferito con la sua magia? Anzi, con la sua mente?

    Disorientato, ritornò in piedi con la vista mezza annebbiata per l'ancora presente dolore alla testa.

    Una cosa era certa, pensò. I due avvenimenti erano strettamente correlati.

    Si avvicinò al corpo più vicino a sè. Poggiò le mani sulle ginocchia e si protese in avanti, sbattendo ripetutamente gli occhi per cercare di mettere a fuoco.

    Era la ragazzina, riversa su un fianco e in una posizione innaturale. Stava a malapena riprendendo il suo colorito naturale, probabilmente aveva rischiato di soffocare per via della magia che il demone aveva cominciato a scatenare.

    Il torace si espandeva e si contraeva a ritmo lento ma regolare. Non solo non era morta, sembrava addirittura illesa.

    « ...Dorme? » Si lasciò sfuggire in un sussurro incredulo il demone mentre ritornava eretto, spaziando con lo sguardo per il resto del perimetro. Tutti sembravano versare nella stessa condizione, persino il grifone dell'Azorius giaceva su di un fianco inerme qualche decina di passi più in là.

    « Ma che cazzo sta succedendo? »










    Ramsey :b::r::r:
    Demone

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    [Effetto terminato]

     
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    Isaac si maledì per la leggerezza con cui aveva affrontato quella situazione, era da lui lasciarsi andare, ma mai mettere a rischio la sua vita. Cercò di scacciare quei pensieri negativi dalla sua mente prima della fine, aveva sempre creduto che morire con un rimpianto o covando odio verso qualcuno gli Orzhov sarebbero stati capaci di renderti uno schiavo anche come fantasma, ma in quella situazione non ci riusciva.
    Si abbandonò a terra, pensando a cosa ne sarebbe stato del mondo senza di lui... ma prima di poter formulare qualche pensiero strappalacrime si rese conto di stare bene.

    L'effetto della magia è cessato? Che il demone abbia chiesto troppo a se stesso e non è riuscito a portarla a termine?

    Ci dev'essere dell'altro sotto...


    Animato dalla curiosità, mettendo ancora una volta in secondo piano la sua incolumità, ripercorse i propri passi per capire cos'era accaduto... e dare una lezione a quel demone che aveva attentato alla sua vita.
    Non appena vide le prime persone si accorse di qualcosa di strano: queste ultime riversavano a terra con i segni tipici della magia nera, ma non erano morti... inoltre, a differenza dell'Izzet, dormivano beatamente ignari di ciò che gli accadeva intorno.

    Dev'essere opera di qualcun'altro, non c'è dubbio.

    In quell'istante si sentiva molto capitan ovvio, ma non a tutti sarebbe parso palese, dopotutto gli individui potevano avere reazioni diverse alle magie.
    Raggiunse con passo felpato la scena precedente, osservando il letargo generale, persino gli skyknight dormivano sonni tranquilli.

    Quindi non è opera degli Azorius, strano... dovrebbe essere il loro stile.

    Dormivano tutti tranne il demone artefice di quella magia mortale; quest'ultimo se ne stava a terra, incredulo per l'accaduto ed accusando un qualche tipo di colpo ricevuto poco prima.
    La scena agli occhi di Isaac, arrivato in quel momento, non aveva molto senso, lasciandolo con molti interrogativi.

    Quindi c'era un altro mago nascosto tra la folla che è intervenuto per fermare il demone.

    Non c'era molto che potesse fare in quella situazione se non attendere: insomma camminare nel bel mezzo della piazza era inappropriato in quella situazione, meglio lasciar fare al "buon samaritano" di turno che aveva messo un freno alla sete di vendetta del demonio.

    _ _ _ _ _

    Isaac :r::u::u:

     
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    Nella piazza era calato un silenzio tombale. Ramsey si era quasi ripreso del tutto dalle fitte alla testa e continuava a vagare incerto tra i corpi immobili dei passanti. A guardarla dall'esterno sembrava la scena di una carneficina, con lui in mezzo a tutti quei corpi con le ali spianate e la forma demoniaca ancora attiva.

    Qualsiasi angelo di passaggio sarebbe saltato alle ovvie conclusione e lui sarebbe stato incenerito a vista quale colpevole di quella strage. In effetti, se la sua magia fosse andata in porto, era proprio così che sarebbe andata a finire probabilmente. Ma dato che non aveva ancora ucciso proprio nessuno e che non era ancora riuscito a capire cosa diavolo avesse interferito, decise di ricammuffare prudentemente le proprie fattezze, tirare su il cappuccio e guadagnare una posizione più coperta per evitare altre grane.

    I bollenti spiriti si erano calmati ormai, la propria curiosità non era poi tale da indurlo a rischiare un secondo di più la propria incolumità e, pensandoci bene, alla fine aveva ottenuto quel che voleva. Strada spianata, gli Azorius fuori dai piedi e la libertà di filarsela da quell'ingorgo maledetto.

    Raggiunse un vicolo costeggiato da due alti palazzi, in ombra quanto bastava per permettergli di filar via da lì in sordina. Ma proprio quando stava per raggiungere l'imbocco del vico, una figura ne sbucò fuori, camminando nella direzione opposta a Ramsey con l'evidente intenzione di intercettarlo. Non appena il demone riconobbe nel nuovo arrivato il simbolo Azorius, lasciò partire una saetta diretta verso il petto dell'altro per trafiggerlo.

    Il fulmine attraversò l'Azorius da parte a parte, uccidendolo sul colpo, ma Ramsey comprese subito che qualcosa non andava. Il costrutto si afflosciò al suolo senza versare una goccia di sangue, disfacendosi poi come una coperta sfilacciata, coi filamenti di mana che lo componevano che si dissolvevano gradualmente.

    « Non immaginavo che avessimo anche qualche demone tra le nostre file. » Una voce femminile lo sorprese alle spalle, inducendolo a voltarsi. Aveva appena usato la sua magia migliore, sapeva di essere scoperto e si limitò a mettersi in guardia immaginandosi un attacco alle spalle.

    Si vide subito costretto ad abbassare lo sguardo per inquadrare una tipetta pimpante, top a maglia di ferro senza maniche, accessori tipici di una landrucola e la mano sinistra che gli brullava di un azzurro acceso.

    « Una faerie.. » Si lasciò sfuggire Ramsey con le sopracciglia agrottate mentre inconsapevolmente rilassa i muscoli del corpo. No, non si sentiva minacciato da quella lì, ignorando il fatto che se si trovava di fronte alla responsabile di quella sonnolenza di massa, abbassare la guardia sarebbe stato l'errore peggiore.

    Il demone ripensò all'Azorius fantoccio che aveva appena fatto fuori, realizzando solo in secondo momento che doveva trattarsi di un diversivo usato da quella lì. « Quella guardia.. »

    « Costrutto magico! » Squittì la fata particolarmente fiera. « Allora hanno mandato anche te? »

    Ok Ramsey. Prima il mal di testa, poi il pisolino di massa e ora la guardia. Forse aveva di fronte il responsabile di tutto questo. Si sarebbe immaginato di tutto, un potente mago mentale, un magistrato Azorius, anche Isperia in persona, ma... poteva davvero quella piccoletta essere in possesso di un simile potere.

    Scosse la testa rendendosi conto di essere in una posizione scomoda, riuscendo a riprendere in breve il controllo di sè. « Sì. Perdona la mia sorpresa ma... credevo di essere da solo. » Riuscì ad abbozzare non riuscendo a pensare a una bugia migliore. Quando si trattava di inganni e raggiri lui era un esperto, tuttavia non aveva carte in mano per giocarsela come lui sapeva quindi decise di gettare l'esca. La ragazzina poteva avere talento, ma non sembrava molto sveglia.

    « Perdonami tu per il ritardo. Avrei dovuto mandare tutti a nanna molto prima che gli Azorius arrivassero. Ho rischiato di farti rinchiudere per sempre. Uccidere tutti era il piano B? » Chiese scherzosamente con una punta di sarcasmo e incredulità. Quindi era stata lei a fermare tutto e ora era convinta che lui fosse un suo... collega.

    La ragazzina si voltò di nuovo per incamminarsi e tenne lo sguardo fisso su di lui come aspettandosi che lui la seguisse. « Sai com'è, a mali estremi... »

    « Vorrai scherzare, spero. Uccidere tutti avrebbe mandato a monte tutto. » Disse lei mentre avanzava, dandogli le spalle. Teneva le braccia piegate dietro la testa mentre camminava sbadatamente, proprio come farebbe una ragazzina. Persino le sue affermazioni era intrise di una leggerezza inaccettabile. Praticamente Ramsey era stato colto in fallo con le proprie parole e lei lo ignorava guidata da una qualche forma di fiducia ingiustificata.

    « Come ti ho detto, credevo di essere solo. » Ripetè Ramsey serio e incerto, continuando a guardare con diffidenza quella tappetta. Si sentiva in trappola ancor più di quando era nell'ingorgo.

    Tentare di dileguarsi avrebbe fatto cadere quella messa in scena e non era tanto sicuro di riuscire a seminare una maga tanto abile (anche se lui continuava a non darle credito) Colpirla alle spalle era altresì da escludere. Sicuro aveva qualche trucchetto tramite il quale sparire in una nube di farfalle per poi contrattaccare (aveva visto anche questo, una volta) Inoltre, non aveva ancora capito se era sola o c'era qualcun altro. Ma prima ancora di insospettirla con delle domande, doveva capire perché lo aveva scambiato per un suo collega.

    « Sai, ero lì pronta a friggerti il cervello. Una fortuna che abbia prima deciso di lanciare l'incantesimo del sonno, così ho potuto capire che eri un agente anche tu. » La fata lo anticipò proprio un istante prima che lui potesse aprir bocca e farle quella domanda. « Una fortuna davvero » Rispose lui, ma in quel momento provò una stranissima sensazione.

    La parola agente risvegliò qualcosa nella sua mente, come il ricordo di un sogno lontano richiamato improvvisamente da un particolare casuale. Un secondo l'immagine del ricordo era lì, il secondo dopo era sparita prima ancora che lui riuscisse a capire cosa fosse.

    Quindi era per questo che lo riteneva un "agente", era rimasto immune all'incantesimo del sonno.

    Agente... quindi Dimir. La cosa risultò troppo strana a Ramsey per collegare subito i puntini, si limitò a seguire in silenzio gli spostamenti della tipetta che si era alzata in volo per superare alcuni corpi, esaminandoli rapidamente dall'alto come in cerca di qualcosa. O qualcuno.










    Ramsey :b::r::r:
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    Il demone si dileguò velocemente, evidentemente aveva ottenuto quello che voleva: una via libera.
    Isaac decise di seguirlo, non tanto per fargliela pagare, ma per capire qualcosa su quel torpore di massa.

    Chi ha fatto questo è cauto: sa che potrebbero esserci curiosi in giro ed aspetta che il demone si sposti in un luogo isolato per incontrarlo... fa bene ad essere prudente, ma non sarà un pò di strada e la paura di essere scoperto a fermarmi.

    Dopo quella brutta esperienza in molti avrebbero preferito tornare in casa propria e rimanervi per almeno una settimana, ma non Isaac: un uomo la cui sfrontatezza era superata soltanto dalla curiosità nello sconosciuto, insomma una perfetta recluta Izzet.
    L'inseguito non sospettava di essere pedinato da qualcuno e logicamente nessuno se lo sarebbe aspettato; proprio a tal proposito l'Izzet si stava facendo domande sul perchè solo loro due erano stati risparmiati. Per quanto riguarda il demone poteva immaginarlo: doveva avere una specie di "angelo custode" a fargli da balia, a sua insaputa... ma Isaac?

    Ok, aveva una resistenza naturale alle influenze mentali, ma non sembrava essere un banale trucco da illusionista di strada, doveva esserci dell'altro dietro, qualcosa che la sua mente non riusciva a focalizzare.
    Ramsey stava per svoltare in un vicolo, certo di essere ormai al sicuro, ma a bloccargli la strada si parò un uomo che aveva aspetto di un soldato; il demone lo trafisse con una magia rossa, non lasciandogli scampo... tuttavia invece di bruciare e stramazzare a terra si scompose in strisce. L'Izzet aveva già visto una magia simile, un costrutto, ma non aveva memoria del dove e del quando, come se fosse stato rimosso dai suoi ricordi.

    Esordì una voce femminile molto acuta, dalla sua posizione Isaac poteva udire chiaramente cosa dicevano, ma per il momento non si espose; non era al corrente se la nuova arrivata sapeva di lui o meno, perciò si preparò al peggio.
    Contrariamente alle sue aspettative sembrò andare tutto liscio come l'olio, anzi, man mano che i due "mostri" chiacchieravano si stava facendo un quadro chiaro della situazione.

    Una faerie ed un demone, cosa diamine vuol dire "avrebbe mandato a monte tutto"? Qual'è la missione?

    Isaac continuava a brancolare nel buio, ma aveva capito che quella fata oltre ad essere una talentuosa maga nel controllo mentale, era perfino più arrogante dell'Izzet quando parlava dei suoi poteri agli altri. Inoltre quel demone sembrava estraneo alla situazione e si era incastrato in una vicenda pericolosa, comportandosi in maniera sospettava e cercando di sfruttare le poche informazioni per non farsi scoprire (ottenendo l'effetto contrario a suo parere).
    La scelta più saggia sarebbe stato riferire il tutto alle autorità, ma sappiamo i trascorsi burrascosi del nostro eroe e la poca simpatia per gli sbirri: come sempre avrebbe risolto tutto da solo.
    L'ultima frase della fata accese una specie di lampadina nella mente del mago: la parola "agente" risvegliava fugaci immagini nella sua mente, quadri dai contorni sbiaditi nascosti nei meandri della sua psiche. Difficile collegarle insieme, in quanto molte di esse erano slegate, ma solamente una parola era chiara.

    Dimir!

    In passato aveva fatto affari con loro, nello specifico con un vedalken: un tipo losco che dava i brividi, ma non sapeva niente sul suo conto. Non sapeva come questo poteva aiutarlo nel capire le intenzioni di quei due.

    A quanto pare anche il demone (sebbene voglia sembrare estraneo alla faccenda) è un agente, ma perchè farglielo sapere in questo modo. perchè cancellargli la memoria.

    Si stava chiedendo ancora perchè lui non fosse sotto l'effetto del letargo come gli altri. Forse anche lui era un agente, ma non lo ricordava, proprio Ramsey; magari la faerie aveva previsto anche quel pedinamento.
    Qualunque cosa fosse, uscire e chiederglielo era fuori discussione, per quanto starsene nascosti ed ascoltare poteva essere noioso, voleva raccogliere più pezzi del puzzle possibile. Limitandosi semplicemente a rimanere nascosto, era una delle sue specialità.

    C'è qualcosa che mi sfugge, dev'essere collegato alla notte dell'incendio.

    _ _ _ _ _

    Isaac :r::u::u:

     
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    Ramsey continuava a seguire la fata da debita distanza, aprofittando di quegli istanti di silenzio per elaborare meglio la situazione. Ormai si era rassegnato alla convenienza di farle credere di essere un agente a sua volta e per il momento non trovava un valido motivo per liberarsi di quella copertura e intraprendere qualsivoglia azione. Tuttavia, realizzò che rimanere sotto tali mentite spoglie gli dava l'opportunità di apprendere di più su cosa diavolo stesse succedendo, pur rimanendo consapevole di dover scegliere le proprie domande con accortezza per non destare inutili sospetti nella tipetta.

    Una maga mentale del genere ci avrebbe messo un secondo a leggergli la mente e lui non conosceva ancora modi per proteggersi da simili attacchi. Ringraziava l'animo prettamente naif della folletta che si era fidata tanto ciecamente. Forse lo riteneva un esperto di magia mentale a propria volta, motivo per cui non aveva osato un'intrusione nella sua mente. Però sentiva comunque una certa tensione nel permanere così a lungo sul filo del rasoio, forse qualcun altro lo avrebbe trovato eccitante, ma Ramsey era più un tipo pratico che adesso stava cercando una via pratica per tirarsi fuori dall'inghippo.

    « Trovato! Tutto secondo i piani. Faccio io o... » Chiese la fata voltandosi brevemente verso il demone che nascondendo il fatto di essere stato colto alla sprovvista da quella domanda, declinò l'offerta con un disinvolto gesto con la mano mentre simulò un atteggiamento di allerta verso i dintorni. « Basta che facciamo in fretta, un qualsiasi angelo chiomarossa di passaggio si accorgerebbe di questo macello da kilometri. » Ed era vero, tutta quella gente messa al tappeto avrebbe presto attirata quel genere di compagnia che non vorresti, e non si fidava troppo del giudizio della faerie dato il modo in cui era riuscito facilmente a raggirarla.

    La folletta strinse le spalle, annuì prontamente e si abbassò sulla vittima prescelta, un giovane umano dai capelli scuri e dall'aspetto abbastanza comune. La maga estrasse un piccolo artefatto che sembrava contenere al suo interno una specie di boccetta di vetro. Si chinò ancora di più verso il capo del ragazzo riverso a terra, avvicinando l'artefatto al suo orecchio quando improvvisamente una scintilla si accese di una luce sbriluccicante e una specie di flusso azzurognolo fuoriuscì dall'orecchio della vittima attirato verso il contenitore di vetro.

    Ramsey guardò stranito quella diavoleria, facendo inconsciamente un passo indietro. Furto di ricordi, la sua mente associò immediatamente un nome a ciò che stava vedendo. Si trovò consapevole di quella procedure, che aveva la possibilità di sottrarre un ricordo dalla mente di una persona, preferibilmente incosciente. Alle volte era semplicemente una sbirciatina alle informazione possedute, altre volte si trattava di vero e proprio furto se il ricordo veniva cancellato dalla mente della vittima.

    Il processo inverso era altresì possibile, ovvero impiantare informazioni nella mente della vittima, ma in quel caso la procedura era più complessa e meno discreta. Adesso che simili informazioni riaffioravano nella sua mente, Ramsey era completamente confuso.

    Aveva mai subito qualcosa del genere prima di quel momento? Era per questo che era a conoscenza di simili informazioni? Era stato un agente dimir e ora lo aveva completamente rimosso? O ne era stato semplice vittima? In questo caso, come si spiega il fatto che fosse a conoscenza di tutte quelle informazioni sui furti di memoria?

    Adesso il desiderio di avere delle risposte si faceva sempre più forte nella sua mente al punto di considerare la via della violenza: assaltare la maga e costringerla a rivelare tutto quel che sapeva al riguardo. Il timore della folletta faceva sempre meno presa su di lui tanto più che ormai sembrava assodato il fatto che fossero gli unici due esseri viventi coscienti in quella piazza e, soprattutto, che capiva che quella situazione lo riguardava personalmente molto più di quanto immaginasse.










    Ramsey :b::r::r:
    Demone

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