[Scena] Soldati, acqua di fogna e passaggi segreti

[Malo] [Hekate]

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  1. »Alÿah
     
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    Hekate Caethel ◆◆◆ From shadows I'll reclaim my destiny
    Piano piano il ghigno malizioso sul volto di Hekate si fece più flebile fino a sparire del tutto, più il ragazzo andava avanti a parlare e a ipotizzare il suo profilo caratteriale.
    Ora la sua espressione era del tutto neutra ed indifferente, come se le parole dell'altro non l'avessero nemmeno raggiunta. Lo stava sì ascoltando, ma non gli stava dando troppo peso.
    Il suo discorso era una generalizzazione della sua origine, e su alcuni punti pure concordava con lui, e dopotutto lo immaginava che le persone meno fortunate avessero dei pregiudizi del genere verso quelle più benestanti. Ne avevano tutte le ragioni per farlo.
    Lei ebbe la sfortuna di conoscere certi nobili che se lo meriterebbero di finire in miseria, così da imparare ad avere anche solo un briciolo di umiltà e riconoscenza per quello che avevano.

    Alzò il sopracciglio sinistro a vederlo fare un mezzo inchino, limitandosi ancora a fissarlo in silenzio e aspettando di aver modo di parlare. Rilassò il volto e lo guardò come a chiedergli se aveva finito, dunque si umettò le labbra e prese finalmente parola.
    « Non ti inchinare e non chiamarmi "mia signora". »
    Sospirò pesantemente nel dirlo, portandosi la mano destra al collo per massaggiarlo con fare nervoso. Magari fosse già una Dovkarin, altrimenti non avrebbe tutti quei problemi.
    « La descrizione che hai fatto è corretta, non c'è dubbio. Figlie trattate più come stupidi uccellini tenuti in una gabbia dorata, abbellite e rese piacenti agli occhi dell'uomo a cui la famiglia l'hanno svenduta per avere chissà quali privilegi in cambio. »
    Il tono di voce aspro dell'elfa trasmetteva chiaramente quanto nemmeno lei sopportasse quel genere di persone, ragazze non più profonde dello specchio in cui passavano il tempo a rimirarsi e il cui massimo problema nella vita era con quale vestito stessero meglio.

    Tirò le labbra in un sorriso storto, abbozzando una secca e breve risata.
    « Non nascondo di essere un poco schizzinosa, colpa dell'abitudine, e chiamami pure altezzosa se ti fa stare meglio. Non dire però che sono quel genere di persona. Anche la gente più misera va rispettata, perchè tutti prendiamo parte al ciclo della vita. »
    Nel dire quelle parole con sicurezza di sè si fece un paio di passi più avanti verso il ragazzo, cercando così da fargli capire chiaramente di non essere una ragazza-uccellino qualunque.
    Alzò entrambe le mani e se le battè un paio di volte sul petto.
    « Non mi conosci, umano. »
    Lo fissò dritto negli occhi rossi, molto seria e decisa.

    Pochi attimi dopo scosse piano la testa e sospirò un'altra volta, stringendosi nelle spalle.
    « Perchè poi perdo il mio tempo con te? Non devo darti giustificazioni. »
    Aveva già parlato anche troppo e non poteva permettersi il lusso di stare troppo tempo ferma in quel vicoletto. Gli altri elfi mandati al suo inseguimento potrebbero essere vicini.
    Portò entrambe le mani al cappuccio e con uno strattone deciso lo rialzò a coprire i capelli corvini, calandolo fino a lasciar solo intravedere la linea degli occhi.
    « Grazie comunque per l'aiuto con l'orco, ma ora devo andare. Prima che arrivi la sera devo trovare un posto abbastanza sicuro in cui passare la notte. Addio, umano. »
    Un lieve cenno fatto col capo come commiato e dunque Hekate se ne sarebbe andata per la sua strada, passando a fianco del ragazzo e poi proseguendo dritta fino alla fine del vicoletto.
    L'elfa si sarebbe infine immessa in una nuova strada, sparendo tra la folla.

     
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