[Scena] Soldati, acqua di fogna e passaggi segreti

[Malo] [Hekate]

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  1. »Alÿah
     
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    Hekate Caethel ◆◆◆ From shadows I'll reclaim my destiny
    Che continuasse pure a blaterare quell'ammasso di viscidume con le gambe. Tanto lei aveva abbastanza frecce da aspettare che quel tizio aprisse la bocca e tentare di ficcargli un dardo su per quella sua testaccia. E questo era solo un esempio dei pensieri macabri che attraversavano la mente dell'elfa.
    Tutti scenari in cui l'orco aveva una brutta fine, ovviamente.
    Parlando di conclusioni tragiche... beh, il suo ragno nero e arancio vivo aveva fatto il suo dovere con quei ratti famelici, ma non era riuscito ad eliminarli. Poco male, almeno aveva permesso a lei e all'umano di guadagnare tempo.
    E a proposito di tempo, Hekate doveva muoversi da lì, prima che l'orco si riprendesse e i roditori la assalissero. Fuggire insieme all'umano era l'unica via.
    Sospirò con stizza e mosse il braccio che reggeva la balestra per riposizionarla dietro la schiena e non avere poi problemi di equilibrio durante la corsa. Una volta sistemata l'arma l'elfa scattò in avanti per allontanarsi dai ratti, superare l'orco e raggiungere il ragazzo.

    « Dovremo stare lontani dalle vie più affollate. »
    Gli disse come avvertimento, mentre correvano per quel labirinto di vicoletti.
    Purtroppo essendosi tolta il mantello dalla testa, sarebbe stato troppo rischioso farsi riconoscere da chi era sulle sue tracce.
    Hekate conosceva più o meno la zona, grazie agli insegnamenti ricevuti in preparazione all'entrata nella gilda Golgari. Dovendo occuparsi in futuro di assistere la popolazione in difficoltà o anche solo per spostarsi tra un compito e l'altro, era necessario che sapesse a memoria o quasi dove conduceva ogni stradina dei bassifondi della città.
    Dunque lei continuava a muoversi e decideva dove svoltare o proseguire dopo aver dato un paio di occhiate ai lati degli incroci, valutando se una direzione portava ad un vicolo cieco o sfociava in una strada più ampia. Ad aiutarla c'era pure la sua vista acuta. Comodo, no?

    Andarono avanti così per qualche minuto, finchè l'ennesimo vicoletto stretto e tortuoso non li obbligò ad affacciarsi su una strada più ampia e attraversata da non poche persone.
    Hekate si fermò al limitare del muro e allargò un braccio per invitare il ragazzo a bloccarsi a sua volta. Lui avrebbe visto la giovane sporgersi con attenzione del riparo improvvisato e volgere il suo sguardo in varie direzioni con fare attento, guardingo.
    « Andiamo. »
    Disse secca in un sibilo e dunque riprese a camminare, dissimulando un'andatura tranquilla per non attirare troppo l'attenzione e appena arrivò al passaggio dall'altra parte, l'elfa proseguì giusto un altro paio di passi prima di rimettersi a correre.
    Un altro paio di svolte e lei si fermò ancora, andando a mettersi un una crepa nel muro simile a quella dove all'inizio quel ragazzo l'aveva trascinata. Questa però ad occhio e croce pareva un poco più profonda, sufficiente da poter sfuggire ad uno sguardo disattento.

    Hekate si appoggiò spalle al muro, il petto scosso dagli ansiti per la corsa appena fatta e le orecchie tese a percepire qualsiasi rumore strano. Si erano allontanati un bel po' dal luogo del precedente scontro, ma non si è mai abbastanza prudenti.
    Ah, un piccolo particolare. L'elfa teneva la mancina vicino alla rispettiva coscia, dove prima aveva preso il dardo per la sua balestra. Era come se stesse dicendo a quel ragazzo di non azzardare mosse avventate o gli avrebbe piantato una freccia nella gola con le proprie mani.
    « Potevi anche dirlo che quell'orco mi stava seguendo. »
    Gli disse con tono un poco seccato, fissandolo dritto nei suoi occhi rossi.

     
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32 replies since 25/7/2013, 17:35   515 views
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