[Scena] Soldati, acqua di fogna e passaggi segreti

[Malo] [Hekate]

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  1. Ryuk*
     
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    In realtà uno come lui non avrebbe dovuto esporsi così tanto in un luogo così affollato. Tanti erano i brutti ceffi a cui aveva pestato i piedi e non era raro che un paio di questi fossero in giro per il mercato, in quel momento, cercando di stanarlo per torcergli il collo. E in effetti ciò lo induceva a camminare con i suoi due occhi ben aperti, non voltare mai le spalle a nessuno e guardare bene attentamente prima di infilarsi in un vicolo buio. Tuttavia, gli piaceva pensare di avere molti più amici che nemici. In fondo lui con le persone sincere e la povera gente era magnanimo e un amico leale. Nella città bassa era ben voluto dalle persone comuni e questo gli permetteva di sentirsi abbastanza al sicuro quando camminava per le strade.

    Ecco infatti che uno della sua combriccola aveva preso a risalire la scalinata che dalla strada di mercato permetteva di raggiungere proprio il parapetto dove si trovava Malo. Si muoveva con fare guardingo, voltandosi più volte come per essere sicuro che nessuno lo stesse seguendo. Malo lo vide arrivare molto in anticipo e si lasciò scappare un sorrisetto ironico nell'osservare il suo atteggiamento tanto prudente, trovandolo alquanto buffo. Intanto si voltò di nuovo distrattamente per guardare giù verso la folla.

    « Fossi in te non me ne starei così esposto ai quattro venti. Ho delle novità, Tahngarth ha messo una taglia sulla tua testa.. » « Mille monete d'oro, lo so lo so. » Galio rimase interdetto. Lo rimaneva sempre nel constatare come il proprio amico fosse già a conoscenza delle informazioni che lui dilingentemente cercava di scoprire per poi riferirgliele. Era lo scout della compagnia, eppure spesso e volentieri non si sentiva molto utile quando parlava con Malo. « Ah, già lo sai. Beh, sembra che la notizia abbia già fatto il giro completo della città bassa. Nelle fogne i mascalzoni sono in fermento. Le strade del mercato ne sono già infestate.. » « Almeno una decina di loro, se non ho contato male. » Interruppe di nuovo Galio, mantenendo un tono di voce calmo e pacato. « Un paio di orchi. Un gruppetto di farabutti, ladri di galline di bassa leva. Forse un troll, ma potrebbe essere uscito a far prendere luce alle alghe che gli crescono sotto le ascelle. »

    Galio sorrise trionfante sbattendo una mano sul parapetto. « Ah, questa volta non sai proprio tutto allora! » Malo si voltò verso l'amico con espressione sorpresa, non capendo davvero di cosa stava parlando. « Ci sono un paio di scagnozzi Golgari, elfi. Gente importante nella gilda, ho controllato. Non s'erano mai fatti vivi da queste parti, non è la loro zona, lo sai. Sono sbucati fuori vicino alla cattedrale abbandonata, lì ne vivono parecchi, tutti Golgari. Si sono messi a controllare le persone, cercano qualcuno. Che ne pensi? »

    Malo rimase in silenzio per un bel pò, fissando prima l'amico, poi un punto imprecisato alle spalle di Galio e infine di nuovo giù verso la folla che sciamava attraverso il mercato. Espirò profondamente per il naso. Lo faceva sempre quando era preoccupato. « Golgari... » Sinceramente non capiva. I Golgari non avevano bisogno di soldi, specie gli elfi. Perchè mai preoccuparsi tanto per la taglia sopra un mascalzone qualunque. Mille monete erano tante, doveva ammetterlo, ma comunque non sufficienti da far muovere la gilda dei mangiacarogne. Non c'entravano con lui, non potevano c'entrare. A meno che...

    « Quel figlio di un orchessa avrà stretto qualche tipo di patto con i Golgari. Non credevo arrivasse a tanto. Dobbiamo.. » Ma si fermò di nuovo. Qualcosa tra la folla aveva colto la sua attenzione. Galio lo avrebbe visto seguire con lo sguardo qualcuno, poi spostarsi rapidamente verso un altra direzione e spostare lo sguardo così un paio di volte. « Ne riparliamo » Disse brevemente prima di guizzare via giù per la scalinata. Era evidente si recasse verso il mercato. « Dove vai adesso? Devi sparire dalla circolazione, non l'hai capito? Prima o poi ti beccheranno.. » Fiato sprecato, anche se non aveva urlato. Attirare l'attenzione ulteriormente non era una buona idea. Non gli rimase che sbuffare e vedere il suo amico andare via senza dare una spiegazione. Si avvicinò quindi al parapetto, cercando di capire cosa fosse passato per la mente del suo amico.

    Il ragazzo sbucò dal nulla, piantando una mano sulla bocca di Hekate e un altra a cingergli un braccio saldamente. Contava sul momento di distrazione della giovane, ricurva su di un muro boccheggiante. Cercò di sospingerla all'interno del vicolo senza una spiegazione, con tutta la decisione di cui era capace, tentando di avvicinarsi ad una cavità nel muro abbastanza larga da permettere ad entrambi di infilarvisi e sparire alla vista di chi invece fosse rimasto nel vicolo. La cavità era più che altro una crepa, profonda si e no un paio di metri, non sufficiente per sparirvi completamente dentro ma era un buon inizio. La premette contro il muro, rimanendo con la mano sulla sua bocca e fissando le sue rosse iridi sulle sue. « Shhhh. Non fiatare, non una parola. » Sussurrava, cercando di sembrare meno minaccioso possibile. Difficile, dato che l'aveva praticamente aggredita all'improvviso, ma non era di lui che avrebbe dovuto preoccuparsi. Qualcuno la stava seguendo e lei non se ne era nemmeno accorta.
     
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