[Scena] Il festival della Luna di Sangue

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    IL FESTIVAL DELLA LUNA DI SANGUE



    ◊ ◊ ◊ ◊




    Sono rare le volte in cui i Rakdos sono tollerati dal resto della città. Che si appartenga alla gente comune o ad una delle altre nove gilde, il giudizio verso quell'orda di maniaci assassini rimane lo stesso: rimanerne alla larga il più lontano possibile. Se dipendesse dagli Azorius, questa sorta di cancrena della società, come spesso la definiscono, sarebbe stata spazzata via da Ravnica già da secoli. Tuttavia il patto delle gilde, unanimanete riconosciuto come legge sovrana di questo piano, è molto chiara riguardo a questo aspetto. I Rakdos sono il male necessario all'equilibrio dell'intera città e alla lunga, al fine di porre fine a millenni di guerre autodistruttive tra le gilde, si è riuscito a trovare un ruolo utile anche a questi criminali omicidi.

    I locali notturni più rinomati e frequentati della città sono gestiti dalla gilda Rakdos, certo mantenendo toni sommessi per rimanere nell'ambito del legale, escludendo omicidi di massa, suicidi e torture dalla facciata dei loro club. Mentre se si è talmente folli da inoltrarsi nel loro territorio, giù alla Ravnica vecchia, beh è meglio prepararsi agli orrori e alle violenze più gratuite che si possano immaginare. Lì persino uno squadrone di Skyknight Azorius o un reggimento Wojek rischierebbe la pelle, motivo per cui in queste zone divertimenti contorti e perversioni più sfrenate si scatenano senza freno nè orari morti.

    Ma come detto, qualche volta la follia Rakdos è concessa anche al di fuori di quegli infernali luoghi di perdizione, in adempimento del ruolo a loro conferito di gilda adetta all'intrattenimento della gente di Ravnica. Ne è un esempio il cosidetto Festival della Luna di Sangue, un evento su larga scala che coinvolge soprattuto il Decimo Distretto, dove ai Rakdos è concessa una certa libertà nell'addobbare, organizzare le attrazioni e l'intrattenimento per le strade. Nell'arco di tre giorni quindi le strade si riempiono di curiosi e festaioli, pronti a lasciarsi andare al folle divertimento offerto generosamente dai Rakdos, che riempono le strade di artisti di strada, esibizioni mozzafiato e ovviamente leccornie di ogni tipo.

    Al crepuscolo del secondo giorno, mentre la festa imperversava, una figura ammantata tentava di farsi spazio tra la folla, avvicinandosi al bancone della carne arrostita valutando se prenderne una porzione per sè. Intanto, proprio sopra la sua testa, un paio di equilibristi su trampoli alti quattro metri faceva roteare delle lame affilate sulla testa del pubblico sottostante, infuocati da un brivido adrenalinico indotto dal senso di pericolo che era possibile avvertire ad ogni secondo di permanenza.

    « Pittoresco. » Mormorò il figuro con il capo alzato, intento ad osservare il danzare delle lame nelle mani dei giocolieri, per poi addentare lo spiedino fumante di maiale e allontanarsi dal posto senza particolare fretta.





    Ramsey :b::r::r:



    Edited by Ryuk* - 8/5/2017, 11:24
     
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  2. Nickness
     
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    Il festival della Luna di sangue era iniziato e si sentiva. Gli schiamazzi e le urla di una folla stupita dalle pericolose esibizioni dei circensi permeavano l'aria, anche ad isolati di distanza. Sputafuoco, equilibristi e giocolieri imperversavano tra le strade, in un tripudio di fiamme, spade volanti e coriandoli. Ad ogni passo, un'artista sputava fuoco dalla bocca, sfiorando i visi delle persone che gli scorrevano attorno, ad un altro, un giocoliere faceva saettare lame appuntite a distanza ravvicinata dai passanti. Come al solito, i Rakdos se ne infischiavano della sicurezza, ma ne guadagnavano di spettacolarità e divertimento. Il festival era nel pieno della sua durata, la gente accalcava le vie del Decimo Distretto, i banconi e le botteghe allestite ai lati della strada destavano sempre un certo interesse tra la gente: strumenti magici dagli usi più particolari, cibi non tradizionali, amuleti e oggetti particolari riempivano ogni bancarella del festival e attiravano con i loro colori sgargianti e gli slogan fuori dal comune dei proprietari, la labile attenzione dei visitatori. Il festival era sinonimo di divertimento sfrenato, legale solo di facciata e, chiaramente, gli organizzatori non vedevano di buon occhio chiunque attentasse alla loro festa senza limiti, boros e angeli prima di tutto: i classici sfascia divertimento. Considerato l'odio dei boros verso il festival e, più in generale, verso rakdos, Rowan non poteva assolutamente perdersela. Una sorta di ripicca, un modo per contravvenire a tutte le sciocche convenzioni e obblighi morali che i legionari dovevano seguire senza mai dubitare. Certo, non faceva più parte dei boros, ma si era imposto di provare tutte quelle esperienze severamente vietate dalla gilda, ed una, ad esempio, era andare al festival della luna di sangue. Il mana rosso e, sopratutto, nero erano sovrabbondanti nel festival e, naturalmente, della ali biancastre e piumate non erano affatto ben viste da coloro che riempivano le strade. Non gli piaceva che gli dessero dei nomignoli solo per un paio d'ali, anzi odiava essere definito un boros solo perchè portava della ali piumate: a Ravnica, l'abito faceva il monaco, solo pochi potevano dirsi eccezioni alla regola. Non voleva comunque essere appeso da qualche parte, con la folla che gli tirava addosso i pomodori e gridava "abbasso ai soldati pennuti" o qualche altre frase di scherno. Tra le due, scelse l'ultima e mise da parte il suo orgoglio e la sua autostima, quantomeno per preservare l'integrità delle sue ali e, magari, della sua testa. Ecco, dunque, Rowan che si destreggia tra la folla, perfettamente mimetizzato tra di loro. Nessuno direbbe che sia un angelo a prima vista, visto che non c'è traccia delle ali e il suo look non è proprio angelico come non vuole far credere. Sembrerebbe invece un soldato di alto rango a cui hanno strappato la manica destra alla divisa blu, sottoposto perlopiù ad un trattamento di tinta ai capelli, considerata la loro tonalità a dir poco blu shocking. Una spada, infilata nel suo fodero, pende dalla cintura, a cui Rowan ci ha incastrato il dito della mano destra per non tenerla distesa. Il suo radar connaturato non far presagire nulla di buono: cuori neri e corrotti, pensieri e intenzioni a dir poco superficiali, animi sporcati da macchie peccaminose, come un vestito macchiato da un inchiostro nero e melmoso. Un brivido gli percorre la schiena mentre cammina, la sua purezza d'animo è messa a dura prova in un luogo di cotanta perdizione. Scuote la testa: non è venuto al festival in veste di angelo rompipalle, ma come angelo che si sa divertire come tutti gli altri. Ben presto il suo camminare, intermezzato da spallate e gomitate rivolte ai passanti, lo condurebbe dinnanzi ad una bancarella di carne, dall'invitante profumo di carne arrostita tanto da fargli venire l'acquolina in bocca. Si avvicina e tira fuori dalla tasca qualche spicciolo per accaparrarsi un fumante spiedino di carne, con sopra una spruzzata di aromi profumati. Si augura mentalmente buon appetito e comincia ad addentarlo, con un espressione soddisfatta. Si starebbe per voltare per continuare la sua passeggiata, quando sbattè contro contro una figura con il suo stesso snack in mano. «Ma non si guarda quando si cammina?». Esordì Rowan, notando che l'uomo che aveva di fronte avesse lo sguardo alzato a vedere lo spettacolo di spade danzanti. «Impressionante, eh?». Schivò con un movimento della testa una spada che si era pericolosamente avvicinata al suo viso. Il festival della Luna rossa era iniziato.


    Edited by Nickness - 8/5/2017, 18:44
     
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    Un giovane dai capelli bluastri gli si parò davanti dopo esservi urtato spalla contro spalla. Ramsey fu sbilanciato lievemente, in maniera sufficiente da farlo rinsavire dai suoi pensieri per prestare attenzione all'uomo che si ritrovò davanti. Gli sembrò il classico belloccio patito per le spade, forse un soldato in licenza o qualche guardia del corpo nel suo giorno di riposo.

    Comunque non si soffermò troppo sulle proprie prime impressioni, non facevano per lui le conversazioni casuali con il primo che incontrava per strada. Quello invece sembrava il tipo amichevole, quello in grado di attaccare bottone persino con la vittima pietrificata di una gorgone.

    Quindi, gli diede solo un occhiata torva per il richiamo che gli aveva rivolto inizialmente, lasciando intravedere le iridi rossastre e lievemente irridescenti all'ombra del cappuccio che portava sul capo, per poi soffermarsi giusto qualche secondo ad osservare i giocolieri indicati dall'altro.

    « Esibizionisti. » Commentò solo con un espressione neutrale, gli occhi che tornavano sul movimento di lame che effettivamente si svolgeva troppo vicino a sè per i suoi gusti. Uno spettatore trafitto non era certo considerato un incidente, per i Rakdos, bensì parte focale dello spettacolo.

    Avrebbe aprofittato del momento in cui l'attenzione di Rowan si sarebbe rivolta nuovamente sui giocoloieri per allontanarsi con due passi ampi e felpati, sparendo dietro al muro di folla più vicino. Qualche secondo e già lo avrebbe dimenticato quel piccolo intermezzo, intento a proseguire per la strada in cui si teneva il festival, osservando in maniera distratta ogni intrattenitore Rakdos.

    Non si poteva dire propriamente alla ricerca di qualcosa nello specifico, benché avesse un'idea di quel che si aspettava di trovare. Solo che non era sicuro se lo avrebbe trovato lì, quel giorno.


    Non sarebbe riuscito ad allontanarsi troppo da Rowan in verità, era ancora a circa 10 passi dall'altro quando il rumoreggiare della folla si fece più forte e sorpreso. In quel momento si udì un violento strillo, difficilmente distinguibile persino dagli esperti di fauna locale talmente era distorto da una profonda agonia.

    Era il lamento furioso di una creatura in cattività, un grosso grifone costretto da quasi una decina di ceppi e catene pesanti. Altrettante maschere Rakdos tenevano i capi di ciascuna catena, facendo anche un certo sforzo per trascinare l'animale attraverso la folla in quella sorta di passerella della tortura.

    La fiera veniva tormentata con pungoli arroventati e altri utensili appuntini mentre i suoi aguzzini starnazzavano euforici, mostrando l'attrazione al pubblico circostante. Qualcuno più sensibili già storceva il naso e scrollava la testa di fronte allo spettacolo, mentre la maggior parte chiamava la bestia e lasciava andare urla di incitamento in una sorta di folle danza. C'era persino chi si lanciava di fronte alla bestia per finirvi pericolosamente vicino, scatenarne la reazione furiosa e scappare via di nuovo in mezzo alla folla in cerca di adrenalina gratuita.

    Ramsey si soffermò qualche istante, senza far particolare sforzo per osservare la scena essendo più alto di almeno una spanna rispetto all'avventore medio. Lui non provava particolare empatia verso le torture subite dall'animale, piuttosto si soffermò sulla sua corazza, o meglio quel che ne rimaneva. Residui di placche metalliche e le cinghie attorno all'addome gli suggerivano che quel grifone doveva essere appartenuto a qualche cavaliere Azorius. Forse lo avevano rubato in qualche modo, o peggio avevano osato assalire una vedetta fuori territorio.

    Fatto sta che la cosa era insolita, persino per dei folli come i Rakdos, e il demone si ritrovò a sollevare gli occhi al cielo, scrutando silenziosamente l'azzurro sfondo oltre gli alti palazzi, accarezzato da un piccolo dubbio.





    Ramsey :b::r::r:



    Edited by Ryuk* - 9/5/2017, 17:43
     
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